Il GP d’Ungheria ha chiuso la prima parte di stagione. Adesso ci saranno tre settimane di pausa estiva prima di tornare in pista a Spa-Francorchamps, per il Gran Premio del Belgio. Saranno dei giorni utili per analizzare accuratamente quanto accaduto nell’ultima domenica di Formula 1, ad esempio, nel muretto della Ferrari, che per l’ennesima volta non si è dimostrato all’altezza della situazione. La pausa aiuterà anche Mercedes, che è finalmente riuscita a trovare delle soluzioni efficienti sulla monoposto, e Max Verstappen, leader del mondiale, a prendersi un po’ di meritato riposo.
Mercedes, premiata la costanza
Dopo le prime gare del mondiale sembrava che in casa Mercedes si dovessero fare i conti con un anno fallimentare. Il porpoising ha reso la macchina inguidabile, causando anche problemi fisici ai piloti, scossi dai saltellanti della vettura. Ma gli uomini e le donne delle Frecce d’argento non hanno mai smesso di lavorare: hanno continuato a portare aggiornamenti su aggiornamenti, con un occhio sempre fisso sul budget cap, con la consapevolezza che risalire la china sarebbe stata una vera impresa. Eppure, i risultati non sono mai mancati: George Russell è stato uno dei protagonisti di questa prima parte di stagione e Lewis Hamilton, seppur con un po’ di ritardo, è riuscito a dare una mano importante per la classifica costruttori.
Se già il Gran Premio di Francia aveva dato prova di quanto la W13 fosse migliorata dall’inizio della stagione, in Ungheria è arrivata la conferma. Il podio dei due piloti britannici non fa altro che aumentare il morale in casa Mercedes e la prima pole position in carriera di Russell non è arrivata in modo casuale, ma è il frutto di un duro lavoro. Il pilota numero 63 è riuscito poi, in gara, a dare parecchio filo da torcere alla Ferrari di Leclerc, tenendolo alle spalle per una serie di giri. Meno esaltante invece il GP di Hamilton, che è poi riuscito a sopravanzare non soltanto le due Rosse, ma anche il proprio compagno di squadra, conquistando un secondo posto importantissimo.
Caos Ferrari, enensima debacle
Inutile soffermarsi sul dire che la strategia della Ferrari è stata sbagliata. In un mondiale dove la Rossa ha indiscutibilmente una delle migliori monoposto in griglia, gli errori da parte del muretto box sono stati troppi ed eccessivamente pesanti. Montare la gomma Hard a Leclerc ha peggiorato la situazione che vedeva già la Red Bull di Verstappen in rimonta, gettando quindi il monegasco in preda al campione del mondo in carica e a tutti i piloti che lo seguivano a poca distanza. Resisi conto dell’errore, gli strateghi hanno quindi optato per un terzo pit stop: treno di Soft usate che sembravano essere la mescola migliore per le condizioni sul finire della gara.
Quarto Sainz, sesto Leclerc. Questo recita l’amaro tabellino in casa Ferrari, ma è probabilmente ancora più tragica la questione se si guarda alle due classifiche: 80 punti di ritardo del monegasco su Verstappen e secondo posto nel mondiale costruttori insidiato dalla crescente Mercedes. Il titolo mondiale è ormai praticamente andato, servirebbe davvero un miracolo per riaprire il discorso, motivo per cui la scuderia di Maranello dovrà focalizzarsi sul difendere le posizioni e, con i problemi delle ultime strategie, il futuro della Rossa è un vero giallo.
Red Bull e Verstappen, mondiali in tasca
Chi potrà godersi le vacanze senza troppi pensieri è sicuramente Max Verstappen e tutto il garage della Red Bull. Nonostante le problematiche arrivate nell’ultimo tentativo della qualifica del sabato che lo hanno relegato in decima piazza per la partenza del GP d’Ungheria e il testacoda che ha tenuto tutti col fiato sospeso per un paio di secondi, l’olandese è riuscito a battere tutti i competitors, aggiudicandosi l’ennesima vittoria in questa stagione.
Il 360 è stato il suo unico errore in questa stagione, che non ha poi neanche cambiato le sorti della gara. Max Verstappen ha messo il sigillo sui mondiali piloti e costruttori: l’olandese e la scuderia austriaca hanno ormai i due titoli in tasca dopo l’appuntamento all’Hungaroring. Una strategia impeccabile e le condizioni meteo fredde hanno permesso loro di trionfare anche in un circuito che, fino al venerdì, era favorevole alla Ferrari. Inarrestabili.