Gipuzkoa, la piccola provincia della Spagna che sforna gli allenatori del futuro

Riccardo Siciliano A cura di Riccardo Siciliano
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I Paesi Baschi rappresentano un unicum nel panorama europeo, una storia caratterizzatada resistenza e rivendicazioni, che hanno fatto del popolo basco un gruppo etnico a sé stante che abita da secoli un’area ristretta di circa 21 mila kmq, con un universo culturale unico. Contributo fondamentale all’identità basca è stato dato anche dallo sport, soprattutto dal calcio.

L’area dei Paesi Baschi è formata da tre province: la Biscaglia (dove si trova Bilbao), Alava e Gipuzkoa, la cui capitale è San Sebastian. Quest’ultima è la provincia più piccola di tutta la Spagna, contando appena 725 mila abitanti, immersi tra il verde delle colline e l’azzurro dell’oceano. Questa piccola striscia di terra sta però avendo una enorme influenza sulla Premier League e nel panorama calcistico europeo nel complesso.

La squadra più importante della provincia è la Real Sociedad, che abbiamo visto all’opera nell’ultimo periodo anche in campo europeo, passando il girone di Champions League con l’Inter al primo posto. Il club basco da sempre dà la massima priorità allo sviluppo giovanile e all’utilizzo del talento locale. Los Txuri-urdin hanno l’obiettivo non solo di formare buoni calciatori, ma anche di coltivare persone con spirito combattivo e adattabilità alle varie circostanze, una prerogativa del popolo basco.

Mikel Oyarzabal, Real Sociedad
Mikel Oyarzabal, Real Sociedad @livephotosport

Da qui nascono persone con spirito combattivo e adattabilità alle varie circostanze. Questa linea di produzione ha permesso che ben 23 giocatori che militano attualmente ne LaLiga provengano proprio da Gipuzkoa, lo stesso numero di calciatori proveniente dalla provincia di Barcellona, che può contare però su una popolazione di oltre 5 milioni di abitanti. Dalla più piccola provincia dell’intera Spagna provengono però anche gli allenatori che stanno prendendo la scena in questa stagione, come Arteta, Xabi Alonso, Emery, Alguacil e Iraola.

La conquista del panorama europeo

Contrariamente al resto del paese, dove il calcio si è affermato su uno stile di gioco basato sulla collettività, nei Paesi Baschi si è sviluppato uno stile forgiato nella forza della “razza basca”, che fa di un grande spirito combattivo la sua caratteristica chiave. Ad influire in maniera determinante sul modo di intendere il gioco del pallone sono state anche la presenze dei britannici Howard Kendall e John Toshack, rispettivamente sulle panchine di Athletic Bilbao e Real Sociedad negli anni ’80, periodo d’oro per le principali squadre del territorio.

I Paesi Baschi, e Gipuzkoa in generale, hanno dimostrato di essere un luogo che assorbe e adatta le diverse influenze calcistiche in modo estremamente efficace. Da qui nasce il mix d’ingredienti che rende speciali gli allenatori che provengono da questo piccolo pezzo di terra.

Dal 2018 alla guida della Real Sociedad c’è Imanol Alguacil, che ha trascorso quasi tutta la sua carriera a San Sebastian. Come detto in precedenza, alla base del lavoro del club c’è una attenta programmazione delle giovanili, identità locale e i legami con Gipuzkoa. Il modello dei Txuri-urdin prevede che l’80% dei giocatori delle squadre giovanili provenga dalla loro regione: il legame si estende poi alla prima squadra, tanto che nel derby basco dello scorso anno contro l’Athletic Bilbao, 21 giocatori in campo era baschi, di cui 19 provenienti da uno dei due settori giovanili.

Negli scorsi anni Alguacil ha avuto l’occasione di lavorare anche con Xabi Alonso, quando quest’ultimo era allenatore della Real Sociedad B. Adesso l’ex centrocampista sta stupendo tutti con il Bayer Leverkusen, primo in Bundesliga e ancora imbattuto in stagione. Originario di San Sebastian anche Mikel Arteta, protagonista della rinascita dell’Arsenal dopo un periodo buio e in prima posizione in Premier League, dove di recente si è arreso all’Aston Villa di Unay Emery, anche lui nato a Gipuzkoa e manager affermato a livello europeo ormai da diverso tempo.

Xabi Alonso, tecnico del Bayer Leverkusen
Xabi Alonso, tecnico del Bayer Leverkusen @livephotosport

Stili di gioco

Arteta, Xabi Alonso, e Emery sono nati e cresciuti a Gipuzkoa. Fanno dell’identità basca la loro caratteristica in comune, che gli ha permesso di imporsi anche al dì fuori dei confini nazionali. I quattro tecnici hanno poi sviluppato una filosofia di gioco differente, che gli permette di essere al top nei rispettivi campionati.

Arteta e Xabi Alonso hanno avuto la fortuna di incrociare la propria strada con quella di Pep Guardiola. I due tecnici fanno del dominio del pallone l’elemento cardine del loro gioco: il criterio principale del Bayer Levekusen è quello della creazioni di superiorità numeriche e posizionali, con l’utilizzo del terzo uomo e di combinazioni dentro-fuori o fuori-dentro. I Gunners prediligono un gioco fatto di tagli ed inserimenti, di verticalità e scambi rapidi, che richiamano una versione moderna del gioco posizionale dell’allenatore del Manchester City. I risultati sorridono a Arteta e Xabi Alonso, che comandano le rispettive classifiche in Premier League e Bundesliga. Ad accumunare le due formazioni è anche il fatto di avere la miglior difesa dei due campionati.

Più pragmatico invece il gioco di Emery, ma non per questo meno efficace. Nel 2023 sono ben 82 i punti raccolti dall’Aston Villa in Premier League. L’arma principale dei Villans è la transizione offensiva: in campo ci sono sempre un centravanti veloce, un’ala forte nell’uno contro uno, un incursore, un passatore formidabile e un lanciatore dalla difesa. Elementi che consentono al club inglese di mettere pressione sulla linea avversaria nel minor tempo possibile. Il tecnico ha poi impostato una fase di non possesso basata sul pressing intensivo e l’aggressione degli avversari, anche molto lontano dalla porta, con il perfetto utilizzo della trappola del fuorigioco.

Emery, Aston Villa
Emery, Aston Villa @LPS

Emery fa anche di una preparazione maniacale delle partite uno degli aspetti fondamentali del suo modo di allenare. Proprio questa sua caratteristica “ossessiva” gli ha permesso di annullare Arsenal e Manchester City nel giro di pochi giorni, imponendosi con un doppio 1-0. L’Aston Villa è così tornato ai vertici della Premier League, dove occupa il secondo posto ad un punto di distanza dall’Arsenal.

Da non sottovalutare neanche i campionati di Alguacil e Iraola con Real Sociedad e Bournemouth, che continuano a stupire partita dopo partita. Dall’unicità culturale di Gipuzkoa nascono gli allenatori del futuro, capaci di fondare la propria identità basca con le altre influenze incontrate durante il loro cammino. I tecnici riescono così ad adattarsi ad ogni ambiente in cui si ritrovano, dove riescono a trasmettere al meglio la propria filosofia di gioco.

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