Lasciatecelo dire, perchè giracchiando sul web, nessuno si permette di ostacolare l’insano lavoro del colosso localizzato a Mountain View: la farsa di Google adesso è stata smascherata, quello che conta è cercare di guardare altrove; ora vi spieghiamo tutto: come, quando e perché.
La truffa di Google
E’ vocabolo strautilizzato oggi giorno, anche quando non serve e, troppo spesso, nominato da chi sfrutta altri sistemi; eppure, è proprio il caso di dirlo, questa volta Google ha proprio “cacato fuori dal vasetto”. Update di agosto, il solito, inutile riequilibrio di dati (quanti server da sistemare per i miliardari); poi, incredible, i due di ottobre che rilanciano frasi ridicole di magnati che pensano più ai loro soldi che alle attività di chi ha investito sul colosso del web: “Chi non spamma stia tranquillo”, in breve; Ma che maledetta affermazione è questa?!
E scienziati e ingegneri la risolvono così, quando solo in Italia oltre l’80% di portali web si ritrovano un traffico ridotto alle ossa. Roba da denuncia e, poi, si legge qua e là quanto di bello accade a chi Google l’ha creato, fondato e, ovviamente, ridicolizzato. Si dice, anzi si scrive, di quei 20/30 miliardi di dollari che il fenomeno pagherebbe a casa per tenere buoni i veri campioni, ed ogni anno per giunta; aggiungendo poi intercettazioni per rilanciare Ads, la grande truffa telematica delle sponsorizzazioni online (ma questa lo è già da anni).
Gli Update di ottobre, Google questa volta ha esagerato
Il 5 ottobre Google lancia due nuovi update, Core e Spam per l’esattezza; neanche in grado di comunicare date, perché i due update colpiscono e affondano portali web a partire dal 10 di ottobre (non dal 5) e nel giro di pochi minuti. Testate giornalistiche, portali di informazione che negli anni hanno guadagnato SERP e posizioni online con il sudore della fronte, con l’intelligenza di chi ha deciso di capire e migliorare il proprio ranking ( alle volte anche investendo denaro in pratiche di marketing o pubblicità); e Google cosa risponde? “Le norme di Google e Google News”, riassumendo le frasi fatte di chi dimostra totale incompetenza di programmazione, e che qui riportiamo: “Se il tuo sito è stato colpito rivedi le norme di Google News ( o Google più semplicemente)…ecc. ecc..” Si può dire ridicoli?!
Google News in manutenzione
E, allora, c’è chi inizia a guardarsi allo specchio, pensando di colpevolizzarsi per articoli dallo scarso contenuto (perché Google qui e solo qui risponde). Si riguardano articoli del passato, si dettano nuove linee editoriali a chi da tempo scrive e collabora sul web pensando di conoscere le regole SEO di base ( le stesse che Google indica attraverso le proprie community). Niente, il ranking è crollato e Google ha deciso di penalizzare il mondo, a parte chi “paga”. Badate bene, chi paga si intende metaforicamente tutte quelle realtà online che, già dal cartaceo, hanno dimostrato vaga attendibilità e che, volendo, potrebbero continuare a permettersi contenuti scarni, scadenti e ripetuti; poco importa, Google non li penalizzerà mai. E allora Vergogna Google!
Torniamo a noi. Google News in manutenzione. Succede che tra i tanti tentativi atti per risolvere il conflitto qualcuno decida di annullare la propria fonte nel famosissimo Centro Editori ( quel portale che serve per entrare in Google News ma che non serve per entrare nel tab notizie…mah) e che riproponendo la propria pubblicazione ricevano il fatidico messaggio di risposta, finalmente, che dovrebbe indicare la luce: “Google News in manutenzione, potrebbe volerci più tempo del previsto per l’approvazione della tua pubblicazione”.
Apriti cielo! Quindi, ricapitolando: Google ha lanciato un update (anzi due) senza un briciolo di programmazione, senza un briciolo di comunicazione a chi del web ne fa una professione e, dulcis in fundo, senza comunicare che, lato News, si sta lavorando per risolvere problemi – ovvi – sfuggiti di mano al colosso?! Vi rendete conto?
E le Testate giornalistiche regolarmente registrate in tribunale, tutte quelle attività che del web fanno e determinano il proprio lavoro quotidiano? Google se ne frega e lo fa senza remore…una vera e propria truffa insomma.
Google? No grazie, da adesso guardo Bing
Google? No, grazie, da adesso guardo Bing. Microsoft, anni luce lontano dalle ricerche della gente che preferisce Mountain View, conosce bene il fatto suo: Assistenza e ricerche fedeli alla richiesta dell’utente, eccolo il vero colosso; altro che Google.
Non vuole essere un invito, quanto una dimostrazione del fatto che semmai avrete bisogno di assistenza dovrete fare continui e assidui giri sul web per trovare un link che vi permetta di parlare con un “personaggio” dello staff ( esistono solo community di sfigati come tutti noi) e, il più delle volte, vi risponderà dopo giorni e giorni con le solite frasi fatte copiate ed incollate dalle ridicole guide di Google.
Da adesso cerco e trovo su Bing, altro che Google. Puntuale, veloce e diretto. Pensate a Discover: altro bluff del colosso! Articoli e notizie più recenti datate, nel migliore dei casi, il giorno prima della vostra ricerca. La verità è che Google è un’azienda che paga successo e che, purtroppo, domina il web a suon di miliardi. La più grande azienda del mondo con il più alto tasso di incompetenti del globo. La truffa di Google non finisce qui, attendiamo il prossimo update.