Hellas Verona-Udinese, l’analisi tattica: attacco sterile per Cioffi, Sottil si gode il gruppo

La gara tra Hellas Verona e Udinese ha visto trionfare, ancora una volta, gli uomini di Sottil: Cioffi ed i suoi inermi davanti alla perfezione bianconera

Mattia Gruppioni A cura di Mattia Gruppioni
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Nella serata di lunedì 3 ottobre, allo stadio Bentegodi, si sono affrontate le due squadre sorpresa di questo avvio di Serie A. Da una parte in negativo, l’Hellas Verona, dall’altra ampiamente in positivo, dato che l’Udinese guarda le dirette concorrenti dall’alto del suo quarto posto. I padroni di casa, schierati da Cioffi col 3-4-1-2, si sono affidati all’estro di Verdi ed alla corsa di Piccoli, all’esordio da titolare. Gli ospiti di Sottil, al contrario, col collaudato 3-5-2 in cui Bijol è stato confermato perno difensivo, hanno puntato su Success nell’undici iniziale.

La partita si è rivelata maschia, con ben 27 falli commessi nell’arco dei 97 minuti, ma non ha deluso le aspettative. Gol si attendeva e gol è arrivato. Al triplice fischio, l’Udinese esce con la sesta vittoria consecutiva, inguaiando Cioffi ed i suoi. Tanta intensità, ritmo e corsa sono state le armi di entrambe le squadre, dimostrato ancora una volta dai falli commessi: 15 da una parte, 11 dall’altra. A far la differenza il cinismo e la voglia di portarla a casa.

Hellas Verona, Cioffi in difficoltà: il gol di Doig è troppo poco per questa Udinese

Josh Doig, Hellas Verona @Image Sport
Josh Doig, Hellas Verona @Image Sport

I padroni di casa approcciano la gara nel modo giusto, arginando le iniziative laterali dI Pereyra ed Udogie e tentando il contropiede. L’intraprendenza e la capacità di legare i reparti di Verdi è apparsa fondamentale, ed in futuro pare che il trequartista possa diventare l’arma in più di Cioffi. Per il resto, tanta confusione: grinta, dinamismo, pressione alta sull’uomo, ma eccessiva sterilità offensiva. Piccoli ed Henry toccano pochi palloni giocabili, col primo che nell’arco dei suoi 62 minuti giocati effettua solo 12 tocchi. Il golasso di Doig non basta dunque all’Hellas per portare a casa punti fondamentali nella rincorsa salvezza. Ma lo scozzese può consolarsi: sempre dentro al gioco, spesso vincente nell’uno contro uno su Pereyra e terzo più giovane tra i difensori ad aver segnato almeno due gol nei cinque maggiori campionati europei in questa stagione.

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Riguardo la zona offensiva, a Cioffi manca evidentemente il giocatore in grado di svoltare grazie ad una giocata individuale. Henry è attaccante centrale valido, abile nel giocare spalle alla porta e nel fare a sportellate coi difensori avversari, ma non è certo un centravanti fantasioso: la lotta con Bijol lo vede spesso protagonista, ma il francese perde ben 15 palloni. Dall’altra parte, Piccoli non fa meglio, mentre il subentrato Kallon prova a mettersi continuamente in mostra: nei 30 minuti giocati, quest’ultimo cerca l’intesa con Verdi e l’attaccante centrale. Con questa verve, l’allenatore del Verona potrebbe farci più di un semplice pensiero.

Udinese, Sottil ti ha reso bellissima: da Beto a Deulofeu, i singoli trascinano il gruppo

Esultanza Udinese
Esultanza Udinese

Ormai più di una semplice sorpresa. La squadra bianconera è ormai costante conferma del nostro campionato. Con la vittoria del Bentegodi sono sei i successi consecutivi, ma non solo. Con la rimonta contro l’Hellas Verona, l’Udinese dimostra di essere squadra solida e concentrata, avendo già raccolto ben 12 punti da situazione di svantaggio. Una macchina da gol cinica e dal bel gioco, grazie soprattutto alla diga mediana. Walace e Makengo non stanno facendo rimpiangere lo spostamento di Pereyra sull’out destro, mostrando dinamismo e tanta qualità. Il primo ha toccato la bellezza di 104 palloni, tirato verso la porta tre volte ed effettuato due passaggi chiave: il tuttocampista perfetto per Sottil, che si gode anche il secondo gol consecutivo del gigante Bijol. Per il difensore sloveno altra prova di alto livello dopo quella contro l’Inter: 90% di passaggi riusciti, tutti i contrasti (6/6) vinti e personalità da vendere.

La zona offensiva è quella che sta impressionando maggiormente, soprattutto per costanza di rendimento. In una serata opaca per gli esterni, dove Udogie non riesce quasi mai ad impensierire Lazovic, ci pensa l’asse centrale dell’Udinese a cambiare la partita. Già detto della cerniera mediana, citazione obbligatoria anche per Samardzic: mezz’ora di fuoco per il serbo, che effettua 26 tocchi e due passaggi chiave, scucchiaiando una palla morbida sul movimento di Deulofeu, autore poi dell’assist per il momentaneo 1-1 di Beto. Una coppia che funziona a meraviglia quella targata dallo spagnolo e dal brasiliano. Nonostante il grande movimento su tutto il fronte d’attacco, l’ex Milan dimostra grande lucidità: 88% di passaggi completati, l’assistenza a Beto e tre conclusioni tentate.

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