Il Meazza sembra star stretto anche all’Inter, prossima a festeggiare lo scudetto e sempre più intenzionata a costruire uno stadio di proprietà. Da molti anni i nerazzurri sognano un impianto in condivisione col Milan, così da dividere le ingenti spese e regalare alla città di Milano un palcoscenico degno del suo standard europeo. Con il passaggio a Red Bird però, i rossoneri si sono definitivamente tirati fuori da questo scenario, lasciando la dirigenza dell’Inter con il cerino in mano.
Intervenuto al Merger & Acquisition Summit, evento organizzato da Il Sole 24 Ore, il direttore operativo dell’Inter è tornato a parlare della questione stadio. “È una lunga discussione, sia noi che il Milan abbiamo vissuto 5 anni intensi aspettando un’autorizzazione ma ancora non vediamo un esito finale. Un po’ di delusione c’è stata”, è intervenuto così Alessandro Antonello, che ha poi continuato: “Siamo portando avanti dei piani alternativi”.
Il Milan ha infatti interrotto questa corsa a due verso il “Nuovo San Siro”, preferendo costruire da solo il proprio impianto nell’area di San Donato Milanese. Con tanto di acquisizione dei terreni e approvazione del progetto da parte del comune interessato, i rossoneri sono vicini alla realizzazione di tale obiettivo. In casa Inter però, la situazione è ben diversa.
Mentre il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, parlava di voler “convincere Milan e Inter a rimanere a San Siro”, a marzo è arrivata la brusca frenata sull’idea di ristrutturare San Siro. Giudicato troppo “infattibile” come progetto, l’AD Antonello ha poi manifestato il punto di vista della società: “Rimaniamo cauti. Vogliamo avere uno stadio che possa accogliere i tifosi nel miglior modo possibile, per questo vorremmo procedere con l’area di Rozzano”.
La zona citata dal dirigente nerazzurro è sicuramente idonea per ospitare grandi eventi sportivi, basti pensare al Mediolanum Forum che sorge lì a pochi chilometri. Inoltre, l’eventuale ristrutturazione di San Siro costringerebbe comunque le due squadre a trasferire altrove le proprie gare casalinghe. A giugno verrà presentato il progetto definitivo, ma l’ipotesi più plausibile è quella dei 3 stadi: il Meazza al Comune di Milano, San Donato al Milan, e Rozzano all’Inter.
Il calcio italiano come l’NBA
In nerazzurro dal 2015, Antonello ha poi spiegato la propria idea per il futuro del calcio italiano: “Le prospettive sono ottime. In Lega si discute del format, ma bisogna investire sui settori giovanili, sul marketing e il prodotto televisivo”. Il dirigente nerazzurro ha poi specificato: “Dobbiamo cercare di conquistare il tempo libero delle presone: Formula 1 e NBA sono protagonisti attivi. Mettono a disposizione il proprio prodotto 365 giorni l’anno, e non solo durante la partita”.
Prodotto televisivo e futuro economico che dipendono soprattutto dall’appeal europeo delle nostre squadre: “L’anno scorso 3 club italiani hanno disputato le finali europee. Questa stagione avremo sicuramente almeno una semifinalista in Europa League e forse in Conference. Sono risultati incoraggianti, ma il nostro sistema calcio deve affrontare ancora il tema delle infrastrutture”. Ha poi concluso Alessandro Antonello.