Un Girone H equilibrato, all’interno del quale ci sarà presumibilmente da sudare e lottare fino all’ultimo minuto dell’ultima partita di Champions League. Il PSG sta confermando i favori del pronostico, mentre la Juventus ha faticato e faticherà più del previsto per raggiungere la qualificazione agli ottavi di finale della massima competizione europea. In mezzo alle due grandi favorite – della vigilia – c’è l’insidia Benfica, che in pochi avrebbero immaginato alla pari delle big del campionato francese ed italiano. La squadra di Schmidt sta conducendo una stagione meravigliosa, sia in Europa che in Portogallo. Se in patria la concorrenza si limita a Porto e Braga, in Champions League va ammesso che le compagini di Allegri e Pochettino non possono essere considerate le due ultime arrivate.
Nonostante questo, il Benfica può dirsi ancora imbattuto. 7 punti nelle prime tre gare, con la blasonata vittoria di Torino e l’ultimo pareggio in casa contro i parigini. Prima ancora, la vittoria per 2-0 contro il Maccaba Haifa. La stessa squadra israeliana è stata annichilita dalla Juventus, guidata nella serata di mercoledì 5 ottobre da Rabiot e da El Fideo, Angel Di Maria. I due calciatori hanno permesso non solo alla Juventus di sbloccarsi in Europa, vincendo la prima gara stagionale, bensì anche riaprire le sorti di un girone in cui, classifica alla mano, bianconeri e Benfica si daranno battaglia fino alla fine.
Juventus, Di Maria fondamentale: la Champions passa dalle sue giocate
Assente nella prima gara contro il PSG a Il Parco dei Principi, in campo per soli 32 minuti nella debacle casalinga contro il Benfica. Gli infortuni ed i guai muscolari stanno attanagliando la stagione dell’argentino, ma Di Maria è abituato, mentalmente forte ed in grado di reagire a rumors e critiche. Non è certo consuetudine vedere un profilo del suo calibro farsi sventolare in faccia un rosso diretto, come accaduto a Monza, sebbene qualche marachella, nella sua immensa carriera, l’ex United l’abbia fatta. La costante, però, dopo i pochi errori caratteriali e comportamentali commessi, è sempre stata una sola: il riscatto, coi fatti, sul campo.
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E così è stato pure nella gara europea contro il Maccabi Haifa. Avversario non irresistibile, ma comunque da affrontare. Peraltro in una gara che significava a tutti gli effetti uno spartiacque per il prosieguo della Juventus in Europa. Non solo: la vittoria col Bologna in Serie A e quella contro gli israeliani non sarebbero state di poco conto anche perché avrebbero rilanciato e fatto il pieno di autostima e carattere dentro gli uomini di Allegri. Di Maria lo sapeva anche prima della serata di Champions League. Le risposte sul campo non sono mancate: una prestazione sontuosa, da leader con forte mentalità e dai piedi raffinati. Gli assist per il primo gol di Rabiot e per la cavalcata di Vlahovic sono eleganti, visionari. Due imbucate geniali, a tagliare fuori la linea difensiva e decisive per mettere i compagni in grado di battere a rete.
Benfica, pericolo numero uno: la Juventus è avvertita
Se da una parte c’è La Vecchia Signora che vince e convince, riscattando un avvio complicatissimo ed al di sotto delle aspettative, dall’altra ci sono i lusitani, vera e propria sorpresa del Girone H. Gli uomini di Schmidt non sembrano affatto essersi fatti impressionare dal sorteggio di Champions League e stanno mantenendo un profilo umile, ma dagli obiettivi chiari. Giocarsi le proprie chance ovunque e contro chiunque, sempre rispettando il diktat tecnico-tattico del mister. Il palleggio veloce e la ricerca della profondità sono le armi principali del Benfica, capace di segnare cinque gol in tre partite e subirne solamente due. Fermare il PSG sul pareggio non è cosa da tutti, ma ora arrivano le partite importanti.
La qualità e la velocità di Rafa Silva e David Neres stanno continuamente creando grattacapi alle difese avversarie, abbinati alla visione di Joao Mario. Per loro, un gol ciascuno nelle prime tre gare di Champions League, alla ricerca di conferma: la prossima trasferta di Parigi sarà di spunto per capire quali sono davvero gli orizzonti possibili per il Benfica, tanto bello quanto solido. L’esperienza difensiva di Otamendi fa la differenza all’interno del rettangolo di gioco, mentre si attende il primo gol europeo della stella Gonçalo Ramos: ciò che è certo è che lo stadio Da Luz sta facendo il suo nelle gare casalinghe. La Juventus di Allegri si giocherà probabilmente la qualificazione proprio in Portogallo, alla penultima giornata del Girone H. Importante per i bianconeri sarà arrivare nelle migliori condizioni al match che, ora come ora, risulterebbe cruciale per il passaggio del turno.