Lazio, la difesa non convince
Nessuno si sarebbe aspettato una stagione così complicata per la Lazio di Maurizio Sarri. La gran parte dei tifosi biancocelesti era infatti entusiasta di avere il tecnico toscano sulla propria panchina, convinta che avrebbe portato a Roma il gioco che aveva fatto vedere a Napoli e aveva appassionato chiunque. Le difficoltà però sono evidenti: il pareggio casalingo per 4-4 contro l’Udinese di Gotti ha confermato come la difesa dei biancocelesti non sia per niente solida.
A dimostrarlo sono i numeri: 29 reti subite in sole quindici giornate, una media dunque di quasi due gol subiti a partita. Con questi numeri, la Lazio dimostra di avere la peggior difesa tra le prime quattordici squadre. Sappiamo che spesso i numeri contano relativamente nel calcio, ma in certi casi è necessario prestarvi attenzione per capire quali possano essere i problemi di una squadra.
Sarri, l’Europa è lontana e la panchina trema
Adesso è lecito chiedersi se Maurizio Sarri è ancora l’uomo giusto per la Lazio. L’ex Napoli e Chelsea, non riesce ad esprimere il gioco che vorrebbe, proprio come era accaduto quando era sulla panchina della Juventus nella stagione 2019-2020. I biancocelesti sono in una situazione decisamente complicata: la classifica vede la Lazio al nono posto, distante ben nove punti dal quarto posto, posizione che permette la qualificazione alla prossima Champions League, e due punti dalla zona Europa/Conference League.
È necessario specificare però che la colpa non può essere esclusivamente di Sarri. Bisogna attribuire le proprie responsabilità anche alla rosa e alla dirigenza. Evidente il calo di Pepe Reina, dato che lo spagnolo non è più in grado di offrire buone performance e lo si vede sempre più spesso in difficoltà. Lo stesso Acerbi, un tempo leader assoluto della difesa biancoceleste, sembra di tanto in tanto subire qualche distrazione di troppo. E la dirigenza ha sbagliato nel non fornire a Maurizio Sarri delle alternative di livello: Patric ha deluso ancora una volta, rimediando l’ennesima espulsione e non c’è un attaccante in grado di sostituire Immobile adeguatamente. Le prossime partite contro Sampdoria, Sassuolo, Genoa e Venezia, prima della sosta natalizia, saranno decisive per capire se la Lazio può ancora puntare ad un posto per l’Europa e per capire se Sarri verrà confermato dalla società.