Che lโAtalanta fosse favorita era qualcosa di tangibile, di avvalorato tanto dai bookmakers quando dal sentimento popolare. Bastava aver visto qualche partita dellโultimo periodo per capire che questa Juventus poco poteva sul piano fisico e del gioco contro una Dea in versione deluxe. Eppureโฆ sappiamo che quella vocina interiore la sentivate anche voi, quella sensazione che il volpone Allegri in qualche modo la sfangasse; A volte quelle inspiegabili intuizioni valgono piรน di mille pronostici.
E infatti ad esultare a fine gara รจ proprio la Juventus, al termine di 90โฒ che hanno dipinto perfettamente un quadro che non era cosรฌ improbabile: la giovane e spavalda Atalanta che gioca, fraseggia, tiene il pallone e sbatte contro la cara ed esperta Vecchia Signora, acciaccata sรฌ, ma con quella consapevolezza di sapere come affrontare partite come queste.
Al di lร dellโandamento del match, che porterร alcuni ad esultare per il successo del risultatisimo ed altri a gridare ancora allo scandalo per il vecchio catenaccio allโitaliana, la Juventus impartisce una lezione importante: le finali non si giocano, si vincono. Un mantra ripetuto dalla qualunque negli anni, che lโAtalanta dovrร fare suo al piรน presto, visto che fra meno di una settimana a Dublino cโรจ il Leverkusen, per dimenticare la Coppa Italia e portare a Bergamo un trofeo.
ร la Juventus di Allegri
Ma partiamo giustamente da chi la coppa lโha sollevata nel cielo di Roma, al termine di 90โฒ teatrali per certi versi, con tanto di show finale offerto dallโallenatore bianconero. Una partita piรน allegriana era difficile da immaginare: gol del vantaggio di Vlahovic, dopo 4 minuti, e poi difesa, difesa e ancora difesa, in maniera perfetta perรฒ questa volta, con lโAtalanta che gira invano attorno allโarea di rigore rendendosi pericolosa una sola volta, con il palo dal limite colpito da Lookman.
Cambiano gli interpreti ma questo piano gara รจ il marchio di fabbrica di Allegri, e se nella lunga distanza di un campionato non sembra piรน essere sufficiente per vincere, diverso รจ il discorso in una finale. Con la voglia e lโapplicazione dei giocatori, portare a casa una gara secca รจ possibile, se non probabile, ed anche il piรน assiduo sostenitore dellโ#Allegriout deve convivere con tale realtร .
Anche per questi motivi ha sorpreso il goffo teatrino messo in piedi dal tecnico livornese, prima in campo contro la direzione arbitrale, poi verso gli spalti cercando il designatore Rocchi, infine nel tunnel degli spogliatoi, con Allegri che avrebbe aggredito il direttore di Tuttosport. Dopo un anno di grandi difficoltร e il coltello finalmente dalla parte del manico, ci saremmo sicuramente aspettati un comportamento diverso, che rivendicasse certamente i risultati ottenuti, ma con un stile differente.
Che possa essere questa lโuscita di scena di Max sembra ormai assodato, anche se una finestrella aperta lโha voluta tenere: โLa Juventus รจ vincere e i ragazzi lโhanno fatto. Lascio una Juventus vincente, se la lascioโฆโ. Parole che fanno venire un brivido lungo la schiena di molti tifosi che attendono lโesonero, ma al di lร di come finirร , la finale di Coppa Italia contro lโAtalanta ci conferma un dato inconfutabile: ร la Juventus di Allegri, e lo รจ stata davvero fino alla fine.
Gasperini, non aver paura
E veniamo dunque agli sconfitti, e questa piรน che mai รจ una debacle difficile da digerire. Con la 4ยช finale persa su 4 (tre di Coppa Italia e 1 Supercoppa Italiana), Gasperini diventa lโallenatore italiano ad averne perse di piรน nella storia tra chi non ne ha ancora vinta una, un dato che fatichiamo a pensare non incida sul suo umore, lui che attende ardentemente un trofeo per togliersi di dosso lโetichetta di eterno perdente.
Eppure se tutte le finali di Coppa Italia giocate dallโAtalanta (una con la Lazio e due con la Juventus) si assomigliano, con la squadra partita ai blocchi quasi con il pronostico a favore e poi risultata giustamente perdente nel risultato finale, un motivo ci sarร . La Dea che incanta ad Anfield o prende a pallate la Roma non รจ la stessa in partite di questo tipo, ed รจ soprattutto lโattacco a mostrare tale assunto.
Contro la Juventus il palo di Lookman รจ stato lโunico lampo in una serata buia, e se poi dietro qualcosa la banda di Gasperini la concede sempre, con Vlahovic lanciato a rete dopo soli 4โฒ, lโesito non puรฒ che essere uno. Lo abbiamo detto ad inizio discorso: le finali non si giocano ma si vincono, e dunque il campanello dโallarme per la trasferta di Dublino non รจ tanto per la sconfitta in se, cosa che contro la Juventus puรฒ accadere, quanto sullโaspetto mentale e sul modo di approcciare tali sfide.
Una finale รจ fatta di episodi, di momenti, un qualcosa di non adatto ad una squadra che ha spesso bisogno di grandi sforzi per creare molte occasioni. A ciรฒ si aggiunge la delusione di un altro trofeo sfumato, un qualcosa che non andrร portato contro il Leverkusen, avversario contrario per modo di esprimersi in campo rispetto alla Juventus. Tutto ciรฒ che non deve fare ora Gasperini รจ avere paura, chiedendo in prestito un poโ di quel DNA bianconero che ha fatto la differenza in Coppa Italia.