Hellas Verona, momento d’oro
Sino a questo momento l’Hellas Verona si è reso protagonista di un inizio di campionato ben più che incoraggiante. Nonostante il calendario a inizio anno sembrasse proibitivo per una squadra abituata a galleggiare sul livello di metà classifica, gli scaligeri hanno dato filo da torcere ad ogni squadra affrontata sinora.
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Lo sanno bene le big che hanno pagato lo scotto di non considerare l’Hellas come una squadra altamente insidiosa. Dopo aver affrontato già 6 delle 7 sorelle, i veneti sono usciti sconfitti solo contro l’Inter, riuscendo a strappare addirittura i 3 punti a Juve, Roma e Lazio. Questi risultati non sono frutto di un’avvio fortunato, bensì di investimenti mirati per il presente ed il futuro.
La sostenibilità
L’idea che le squadre di livello non si costruiscono solamente acquistando campioni già fatti, oramai, dovrebbe essere trapelata da tempo negli uffici dirigenziali delle big di Serie A. Così non sembra essere, e la prova la si ha notando i punti raccolti sin qui da alcune big del nostro campionato. L’Hellas invece ha capito il concetto: progetto valido e sostenibile. Ne è una prova l’ultima sessione di mercato: sono arrivate le cessioni di Kumbulla, Lovato e Silvestri, tre pilastri della squadra dello scorso anno, che hanno fruttato ben 37 milioni, prontamente reinvestiti in conferme e nuovi rinforzi.
Gli arrivi a titolo definitivo di Barak e Ilic, con l’aggiunta dei prestiti con diritto di riscatto di Caprari e Simeone, il miglior giocatore di ottobre, sono dei capolavori, il tutto, poi, per soli 33 milioni esborsati. Si può dunque incassare, reinvestire, rinforzarsi e avere anche il bilancio in attivo: progettualità e sostenibilità
Scommesse già vinte
Per dire che quelle dell’ultimo mercato siano scommesse già vinte basta guardare la classifica, segnata per altro in negativo anche dal pessimo inizio targato Di Francesco. Oltre ai punti raccolti va notata anche la squadra in campo, sicura di sé e in grado di proporre gioco davanti a qualunque avversario, casa o trasferta che sia. Oltre a ciò, i gialloblu devono ringraziare anche la propria guida tecnica Igor Tudor, che raccolto i cocci di una squadra dopo 3 partite e 0 punti e la sta portando a splendere.
Gli arrivi già citati di Barak e Ilic, per cifre irrisorie, danno già oggi luogo ad importantissime plusvalenze. Per Caprari, già 3 volte in goal, è possibile attivare il diritto di riscatto per soli 5 milioni, denaro del quale il Verona potrà ampiamente rientrare se il centravanti proseguirà il buon inizio di stagione. Discorso analogo per il Cholito Simeone, autore di prestazione sensazionali e valanghe di goal, anche molto importanti. Il riscatto imposto per lui dal Cagliari è di 12 milioni. La squadra di Tudor però, ha già una lunga fila di pretendenti, guidate da Atletico Madrid e Marsiglia. Progetto, idee e sostenibilità sono dunque la base per costruire una ottima squadra oggi, l’ennesima prova è questo Hellas.