Parma, Juventus, Fiorentina e Sampdoria, sono solo alcune delle numerose squadre nelle quali Marco Marchionni ha militato nella sua lunga e fortunata carriera. Laziale di nascita, Marchionni è uno dei pochi ragazzini che è riuscito nell’impresa di coronare il suo sogno e diventare così a tutti gli effetti un calciatore di Serie A. Esterno offensivo, ma dotato di grande senso tecnico-tattico, vanta nel suo palmarès una Coppa Italia conquistata sotto il vessillo del Parma ed uno Scudetto di Serie B confezionato nella Torino bianconera. Come tanti ex giocatori della sua generazione, anche il classe 80’ una volta appesi gli scarpini al chiodo, si è lanciato nell’esperienza da allenatore. Scelta ripagata in pieno, come dimostrato con la promozione dalla Serie D alla Serie C (al primo tentativo) alla guida del Novara nella passata stagione. Oggi Marco Marchionni si è gentilmente prestato ad un’intervista ai nostri microfoni. Insieme a lui abbiamo ripercorso una pagina della sua carriera alla Juventus, prima di concentrarsi sui suoi impegni, passati e futuri, in qualità di mister in quel di Novara.
Marchionni: “Alla Juventus sono cresciuto come persona, Pogba un grande campione”
Una delle pagine più importanti della sua storia sportiva, l’ha vissuta alla Juventus. Che effetto le ha fatto condividere lo spogliatoio con grandi campioni in bianconero?
“Più che effetto mi hanno dato la possibilità di crescere come persona sia a livello caratteriale che calcistico”.
In virtù della sua esperienza come centrocampista proprio alla Juventus, crede che il possibile approdo di Paul Pogba a Torino potrà rivelarsi una mossa azzeccata per i piemontesi?
“Stiamo parlando di un campione. Però a questa domanda può rispondere solo Mister Alegri perché è lui che allena la Juventus e sa di cosa hanno bisogno i bianconeri”.
Marchionni: “A Novara siamo ambiziosi, vogliamo un bel campionato”
Nella passata stagione invece, l’abbiamo vista nelle inedite vesti di allenatore del Novara. Quali sensazioni le trasmette vedere il campo da un’altra prospettiva?
“Beh è una sensazione bella ma molto diversa. Quando si gioca diciamo che devi pensare a quello che tu devi fare per coordinarlo ai tuoi compagni mentre da allenatore devi riuscire a far coordinare tutti in modo che quello che si prova durante la settimana poi riesca la domenica”.
Proprio alla guida dei piemontesi lei ha centrato subito la promozione dalla Serie D alla Serie C. Crede che i presupposti per il doppio salto di categoria ci siano tutti?
“Bisogna essere sempre ambiziosi nella vita. E se continuò a Novara e perché io sono ambizioso quindi voglio che ci sia i presupposti per fare un grande campionato. Abbiamo una proprietà forte con un presidente ambizioso che cerca di fare le cose nel migliore dei modi avendo anche preso un direttore molto preparato che conosce bene sia Novara che la categoria”.
Marchionni: “Mi ispiro a Prandelli e Baldini”
Nei suoi metodi di allenamento, approccio alle partite e gestione della rosa, si sta per caso ispirando a qualcuno dei tanti coach che l’hanno allenata in carriera?
“Si, gli allenatori che mi hanno insegnato tanto e dato tanto sono Cesare Prandelli e Silvio Baldini”