Una data che difficilmente verrà dimenticata quella del 12 giugno 2023 che ha visto la scomparsa di Silvio Berlusconi. Una figura centrale per il Milan che con lui è diventato grande, rimanendo tale per molti anni e ospitando alcuni dei calciatori più forti al mondo. Un tuffo nel passato che può far emozionare e riflettere quello nel quale ci siamo addentrati con Alessandro Melli, ex calciatore rossonero, che ha parlato in ESCLUSIVA ai nostri microfoni.
Milan, Melli: “Berlusconi ha fatto la storia del calcio”
Un uomo tutto d’un pezzo che ha portato il Milan sul tetto d’Europa, facendo gioire i tifosi rossoneri per molti anni. Questo e molto altro è stato Berlusconi per il Diavolo con Melli che si è espresso in merito a ciò: “Per il Milan ha rappresentato tanto in un’era importante piena di successi, ha fatto la storia del calcio e credo che quella lì fosse la squadra più forte in assoluto”.
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Berlusconi è stato un leader, un condottiero in grado di guidare il Milan verso mille battaglie. Un uomo che non si è mai tirato indietro di fronte alle sfide e che ha visto negli obiettivi da raggiungere i suoi punti di forza. Queste le parole di Melli: “Era un uomo carismatico, era avanti sul calcio, nel modo di gestire il club. Silvio è stato lungimirante sotto tanti aspetti e non si è mai posto limiti politici o calcistici e poi i risultati si sono visti”.
Una mentalità vincente quella di Berlusconi che passa anche dalla famosa frase detta al Milan capitanato da Maldini. Delle parole che suonavano assurde alle orecchie di molti, con i rossoneri che avrebbero dovuto vincere Serie A, Champions League e con Silvio che sarebbe dovuto diventare poi Primo Ministro. Richieste forti, fatte però da chi sapeva dove quella squadra potesse arrivare e che, alla fine, è riuscito a portare a termine tutti e tre gli obiettivi.
Ha così commentato Melli: “A volte le frasi come quella detta da Berlusconi possono sembrare dette così tanto per dire, ma poi lui le ha concretizzate. Questo significa che ci credeva davvero e ne era convinto, che le sentiva sue, era certo di raggiungere certi obiettivi”.
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Milan, Melli e il ricordo di Berlusconi
La scomparsa di Berlusconi segna così un vuoto indelebile per chi lo ha vissuto e ne ha potuto vedere i suoi pregi. Lo stesso Alessandro Melli che ha disputato la stagione 1994-1995 con la maglia del Milan, vincendo la Supercoppa Uefa, ha un piccolo ricordo nel cassetto riguardante Silvio. Queste le sue parole: “Io sono arrivato al Milan che lui si era appena buttato in politica dunque in quel periodo era molto più preso dalla politica che dal calcio”.
Ha poi continuato Melli: “Berlusconi veniva sempre prima delle partite a trovarci e parlarci. Diciamo che però mi sembrava che parlasse molto di politica e meno di calcio e, discutendo con i miei compagni, loro mi dissero che in quel momento aveva quella priorità, mentre in tempi precedenti era uno che viveva il calcio a 360 gradi”.
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A portare Melli al Milan fu proprio lo stesso Berlusconi. Un vanto del quale non tutti possono parlare e che ha visto l’ex rossonero protagonista di un retroscena con Silvio: “Ho un ricordo suo dove ci siamo sentiti al telefono in cui io avevo già un accordo con loro e fu veramente una bella emozione. Mi fece contattare da una donna e mi disse che dovevo chiamarlo. Ero con la Nazionale U21 per la finale in Svezia e feci questa telefonata convinto che fosse uno scherzo”.
Ha poi continuato Melli: “Ai tempi c’era Scherzi a Parte e quindi ero convinto fosse uno scherzo, ma alla fine era veramente lui e mi convinse ad andare al Milan, non da subito, ma in futuro sarei stato un loro giocatore. Fu una bella telefonata e due anni dopo sono andato. Quando arrivai poi mi disse che avevamo un’amica in comune quindi fu una cosa divertente, emozionante e particolare”.
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Dunque si chiude così, con un ricordo, quella che è stata la grandezza di un uomo come Berlusconi che ha fatto sognare e vincere il Milan. Un signore che si è posto degli obiettivi, raggiungendoli uno dopo l’altro, asfaltando la concorrenza, ma soprattutto facendo sognare e gioire migliaia di bambini che, con i loro occhi, hanno potuto ammirare un grande fuoco che adesso si è spento.