Scampato pericolo. Perfetto riassunto del Diavolo uscente dal weekend della 26ª giornata di Serie A. Se il pari di Salerno sembrava aver definitivamente allontanato ogni mira sullo Scudetto, l’inaspettato passo falso dei cugini con il Sassuolo fa tirare un sospiro di sollievo negli ambienti rossoneri. Il tran tran del calo di energie mentali contro le squadre meno quotate sembra essere un vizio a cui il Milan stenta a rinunciare. Le lunghe assenze di leader nello spogliatoio come Zlatan Ibrahimovic e Simon Kjaer certamente non aiuta Stefano Pioli a mantenere alti i giri del motore dei suoi anche in gare, solamente all’apparenza, più agevoli.
Il Milan del futuro non può certamente gettare le proprie basi sui veterani sopracitati, motivo per cui la scoperta di leader carismatici all’interno dello spogliatoio diviene un fattore chiave per aprire le porte ai successi futuri. Dalla guida della linea difensiva Mike Maignan, anch’esso non esente da errori come dimostrato nella trasferta campana, sino ai capitani Romagnoli e Calabria. Se per il primo il fattore adattamento può rivelarsi una parziale scusante, per due capitani da lungo tempo militanti a Milanello è arrivato il momento dell’imposizione definitiva. Restando in ambito capitani non si può che far riferimento a Theo Hernandez, in grado di alternare prestazioni top con la fascia al braccio a serate nere come quelle dell’ultima sciagurata uscita. L’analisi non può che concludersi con Sandro Tonali, protagonista di un’esponenziale crescita in quanto a personalità dal suo trasferimento rossonero 2.0.