Caos arbitri, la denuncia di Abbatista: “Documento falso per mandarmi avanti”

L'ex arbitro Abbatista, che ha presentato recentemente le sue dimissioni all'AIA, ha denuciato l'intero organo arbitrale alla trasmissione Le Iene

Riccardo Siciliano
2 Minuti di lettura

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Non si placano le polemiche intorno al mondo arbitrale. Alla trasmissione Le Iene arriva la denucia di Abbatista, ex arbitro di Serie A e B, fresco di dimissioni dal ruolo VAR: “Mi sono dimesso perché ero stanco della sensazione di schifo che avvertivo attorno. Mi sono sentito con un bavaglio alla bocca che non mi apparteneva. Non mi è stata concessa l’autorizzazione di poter parlare, perché il documento che il massimo organismo degli arbitri ha prodotto nell’anno in questione e che ha permesso a me ad altri arbitri di rimanere in organico, è un documento evidentemente falso“.

Abbatista ha poi aggiunto: “Io dovevo andare a casa, non era stato chiesto che io rimanessi nell’organico. Il documento che è stato prodotto attesta il mantenimento nell’organico mio, di Calvarese e di Giacomelli, quando la relazione che avevano presentato i due valutatori diceva che dovevamo andare a casa. Morganti mi ha chiamato e mi ha detto che alla fine dell’anno avrei smesso di arbitrare. Quando ci sono stati i ricorsi dei colleghi dismessi ho iniziato a capire che qualcosa non andava. A conferma che il verbale è falso, c’è un documento inedito che sono in grado di fornirvi dove c’è l’indicazione dell’organico della stagione. In quel documento né per Giacomelli, né per Calvarese né per me, c’è un’indicazione di deroga o di conferma“.

Abbatista: “Serve una pulizia generale”

Abbatista ha dato una possibile soluzione al problema: “Ero stanco di essere circondato da uno schifo. Serve un commissariamento, subito. Perché siamo in uno stato di confusione che richiede un intervento di pulizia generale. La cosa che serve oggi è riscrivere le regole dell’associazione, con principi di equità, con il senso di giustizia. Dotare l’Aia di un organismo di controllo e di revisione terzo, al di sopra delle parti, lo dobbiamo ai tifosi“.