29 maggio 2022. Wembley Stadium. A poco più di due ore di distanza, una parte di Nottingham è in preda al delirio, alla commozione. La città è divisa tra due fazioni calcistiche: quella rossa del Nottingham Forest, quella bianconera dei rivali del Notts County. Ecco, in quel giorno tanto atteso i tifosi Reds tornano finalmente a splendere, a brillare, ad esultare. 23 anni dopo l’ultima volta, il Nottingham Forest ha conquistato la massima serie inglese. Quella Premier League tanto ambita e tanto inseguita per anni, finalmente raggiunta dopo la finale playoff di Wembley contro l’Huddersfield. La società del presidente Marinakis si piazza alle spalle di Fulham e Bournemouth, raggiungendo l’olimpo del calcio britannico.
Pochi mesi dopo, agli inizi della stagione, si può affermare che i Tricky Trees stanno affrontando un periodo di assestamento, contornato da malumore generale ed un avvio di campionato al di sotto delle aspettative. Il tecnico gallese Steve Cooper, artefice del miracolo promozione, sta riscontrando più di qualche difficoltà nella gestione del gruppo, profondamente cambiato rispetto a quello passato. Ecco il primo possibile punto focale delle problematiche che sta incontrando il Nottingham Forest.
Nottingham Forest, mercato faraonico ma poca intesa: i problemi dei Reds
Eppure la scorsa sessione estiva di calciomercato è stata condotta in maniera esemplare, con acquisti mirati e cessioni senza grandi rimpianti. La dirigenza del Nottingham Forest ha lavorato sulle occasioni e sugli esuberi, al fine di comporre una rosa in grado di raggiungere l’obiettivo salvezza. Basti pensare che il presidente Marinakis ed il direttore generale Murphy hanno portato a termine la finestra di mercato con ben 19 acquisti e 17 cessioni, tra chi in scadenza di contratto, in prestito ed affari portati a termine con altri club.
Leggi anche: Premier League, Ramsey trascina l’Aston Villa: remuntada Fulham sul Nottingham Forest
I Tricky Trees hanno portato nella parte rossa della città profili internazionali come Renan Lodi, Remo Freuler e Jesse Lingard, senza dimenticare i giovani prospetti di Neco Williams e Gibbs-White, costati rispettivamente 20 e 29 milioni di euro. Il valore della rosa ammonta a 300 milioni di euro, a testimonianza della rosa competitiva allestita ma incapace di emergere in Premier League. Nonostante queste cifre, il ruolino di marcia degli uomini di Cooper è finora stato negativo. Nelle prime sette giornate di campionato, si registrano una vittoria, un pareggio e ben cinque sconfitte per il Nottingham Forest.
Si tratta di un inizio complicato, per certi versi inaspettato, ma che si può leggere e far derivare, oltre che dal salto di categoria, dalla grande eterogeneità presente in rosa, nonostante i profili di esperienza. Dal punto di vista del campo è evidente come il problema da risolvere sia in difesa. 17 gol subiti, seconda peggior difesa della Premier League dopo il Leicester. Dall’altra parte del campo, invece, l’attacco funziona, ma non in maniera definitiva. La media non è delle migliori, ma i giovani Jonhson ed Awoniyi sono da considerarsi alla prima esperienza di livello. Non c’è fino a questo momento grande continuità nel gioco proposto, con Cooper alla ricerca della via risolutiva per far splendere al meglio gli innesti del mercato.
Nottingham Forest, Cooper deve correre ai ripari: serve più concretezza
Potrebbe essere proprio il mercato faraonico condotto dalla dirigenza dei Reds ad aver alzato in maniera eccessiva l’hype attorno alla squadra. I tifosi dei due volte vincitori della Champions League hanno infatti ampliato le proprie aspettative nei confronti della stagione in corso, rimanendo momentaneamente scottati dall’avvio negativo dei beniamini. A Cooper l’arduo compito di migliorare il trend del suo Nottingham. Il tecnico gallese ha la fiducia del club, lo ha riportato dopo più di 20 anni in Premier League dopo un avvio di passata stagione in cui il Nottingham aveva registrato sei sconfitte nelle prime sette partite. L’allenatore sa come si fa: esonerarlo dopo appena un paio di mesi sarebbe rovinoso per le casse societarie e per l’ambiente circostante.
Il primo tassello da sistemare riguarda probabilmente il gioco espresso in queste prime gare dai suoi uomini. Tanto spettacolo solo sulla carta, poche azioni corali, poca precisione e scarsa tenuta mentale dall’altra. Gli scontri diretti casalinghi contro Fulham e Bournemouth ne sono stati la prova. Nel primo, i Reds han subito tre reti nel giro di appena sei minuti, mentre nel secondo hanno perso una partita dove conducevano per 2-0 all’intervallo. Salvarsi in questo modo risulterà difficilissimo. Le prestazioni degli uomini più attesi sono state finora inferiori rispetto alle attese. L’obiettivo di Cooper ora è quello di amalgamare al meglio le caratteristiche tecniche di questi con la sua idea di calcio. Non solo: alle lezioni di tecnica e tattica dovrà essere abbinato un grande lavoro mentale, in grado di far comprendere agli uomini a disposizione tutto il loro potenziale, la loro forza e la loro importanza nel gruppo.
Ma non è troppo tardi: la Premier League è appena iniziata, tante squadre sembrano essere in fase di rodaggio ed altre, potenzialmente a livello dei Tricky Trees, paiono aver iniziato fin troppo a spron battuto. Logicamente ci si aspetta un’inversione di marcia da parte del Nottingham Forest, che ben aveva iniziato con la vittoria contro il West Ham. Il City Ground, la casa del team guidato da Cooper, dovrà trascinare i suoi beniamini. Dovrà essere, ancora una volta, il dodicesimo uomo, la motivazione in più per risollevare le sorti di un campionato che somiglia tanto a quello scorso, in cui mancavano certezze ed autostima. Sappiamo tutti come andò a finire.