Chi ha scritto il grande libro del calcio mondiale, deve avere riservato sicuramente un capitolo per uno dei più grandi calciatori stranieri che la Premier League abbia mai visto, Riyad Mahrez. Esterno offensivo, ma anche attaccante, una tecnica che fa invidia ai migliori della storia e un palmarés di tutto rispetto a 31 anni gli hanno permesso di entrare di diritto nella lista dei migliori giocatori della storia del calcio. Tra gli artefici del miracolo Leicester sotto la guida esperta di Claudio Ranieri, ora è una delle stelle di un Manchester City affamato d’Europa, che quest’anno vuole prendersi tutto. L’algerino si è guadagnato negli anni la stima della sua nazione, dopo un inizio complicato e tumultuoso in Nazionale si è preso la scena e non l’ha mai lasciata, diventando un idolo indiscusso del suo popolo, ma non solo.
Il calcio nel suo destino e i continui rifiuti
Il pallone è sempre stato nel destino di Mahrez, fin da bambino infatti insieme a suo padre, ex calciatore, coltivava la passione per il rettangolo verde. Riyad nasce in un piccolo comune francese, da madre marocchina e padre algerino. Per chi vive nelle periferie francesi, il calcio alle volte può davvero essere l’unica via d’uscita per un futuro migliore, questo è anche il suo pensiero, ma ancora non la prende troppo sul serio. Quando all’età di 15 anni vede il padre morire davanti ai suoi occhi per un infarto, il giovane Mahrez si mette in testa di voler giocare a calcio per vivere. Si rende conto che la sfera di cuoio è nel suo sangue grazie a suo papà e proprio per lui deve percorrere questo sogno così grande e complicato, ma che nella sua testa comincia a prendere forma.
La carriera di Riyad comincia nel quartiere di Sarcelles, da lì decide di presentarsi a svariati provini, vista la sua già sviluppata tecnica individuale, ma la risposta dei club che lo esaminano è sempre la stessa, il ragazzo è troppo magro. A questo punto ecco la prima decisione difficile, il trasferimento al Quimper. Nel club bretone, che militava in quarta serie, incontra Mathias Pogba, fratello del ben più famoso Paul, che lo aiuterà nel suo percorso di crescita caratteriale e fisica. La scelta di scendere in quarta divisione in una squadra semi sconosciuta lo ripagherà, perché lì il maghrebino comincia a farsi notare dai grandi club francesi, su tutti PSG e Olympique Marsiglia, che nell’estate del 2010 cercano in tutti i modi di acquistarlo. Ancora una volta però ecco una scelta impopolare, la destinazione preferita da Mahrez è il Le Havre, club di Ligue 2.
I problemi col calcio francese e la chiamata del Leicester
Il trasferimento in Ligue 2 apre un vero e proprio mondo a Mahrez per la sua carriera da professionista. Dopo tanti rifiuti, finalmente riesce a ritagliarsi lo spazio che merita in prima squadra e dimostra tutto il suo valore, sfoggiando il suo repertorio fatto di dribbling ubriacanti e un sinistro considerato magico da qualcuno. A Le Havre però Riyad non riesce comunque a sentirsi a proprio agio, nonostante le tante presenze a vent’anni, perché per lui il calcio francese è troppo statico, troppo legato alla tattica e poco aperto a chi come lui ha estro e fantasia da vendere.
Nel 2014 il ventiquattrenne è ad un bivio, ha voglia di una nuova esperienza, ma vuole giocare in un campionato che lo valorizzi. La sua famiglia spinge per un trasferimento in Spagna, dove con le sue qualità potrebbe fare bene e crescere tecnicamente, ma inaspettatamente arriva la chiamata dall’Inghilterra, dalle Midlands per la precisione. A volerlo è il Leicester, che quell’anno ha stravinto la Championship con 102 punti e che si affaccia in Premier League alla ricerca di giocatori di talento, ma low cost. Il gioiello algerino si trasferisce alle Foxes e nel 2014 trova la sua consacrazione.
Le difficoltà in Algeria e lo storico trionfo in Premier League
Nel 2013, nonostante il suo legame di vita con la Francia che lo ha partorito e cresciuto, Mahrez compie l’ennesima scelta complicata della sua vita calcistica, sposando la Nazionale di suo papà, l’Algeria. Così un anno dopo, dando seguito a una grande stagione al Leicester, arriva la chiamata del C.T. della selezione algerina, che decide di portarlo ai Mondiali del Brasile di quell’anno. L’opinione pubblica è tutta contro l’esterno classe 1991, tanto che il mister si troverà costretto a non schierarlo praticamente mai durante la competizione. Il rapporto col suo paese a livello calcistico sembra essersi interrotto ancora prima di cominciare, ma Riyad, che nella sua vita non ha mai lasciato nulla al caso, ha intenzione di rifarsi il prima possibile.
Nel frattempo nel 2015 sulla panchina del Leicester arriva un certo Claudio Ranieri, allenatore di caratura internazionale e che in Italia aveva fatto intravedere grandi cose con la Roma qualche anno addietro. Il tecnico italiano non ha grandi obiettivi per quanto riguarda il campionato, dopo il quattordicesimo posto dell’anno prima infatti il traguardo è la salvezza tranquilla a fine stagione. Le vittorie però cominciano da subito e non accennano a smettere, portando le Foxes a vincere un titolo storico e inaspettato con 10 punti di distacco sull’Arsenal secondo in classifica. Mahrez, insieme a Vardy, rappresenta l’emblema di quella Premier League, consacrandosi finalmente tra i giocatori più forti al mondo nella cerimonia del Pallone d’Oro di quell’anno.
Il Manchester City come punto d’arrivo
Il gioiello algerino è ormai stabilmente tra i migliori calciatori del globo ogni anno e attende come giusto che sia la chiamata di un top club mondiale. Nel 2018, dopo aver smesso di allenarsi per un periodo, riceve finalmente la proposta che ha il sapore di realizzazione: il Manchester City vuole acquistarlo. Il club allenato da Guardiola versa nelle casse del Leicester circa 60 milioni di sterline e Mahrez è finalmente un nuovo giocatore dei Citizens. Con la maglia degli Sky Blues vince la sua seconda Premier League in carriera, sfiorando con i polpastrelli una Champions League quasi scontata due stagioni dopo, in finale contro il Chelsea. La coppa dalle grandi orecchie è il trofeo che manca nella bacheca del maghrebino, che sogna quest’anno di alzarla insieme ai suoi compagni.
Tanto per non farsi mancare nulla, Riyad riprende anche il discorso Nazionale, tornando a ricoprire il ruolo di capitano nel 2019, quando l’Algeria si appresta a partecipare alla Coppa d’Africa. In quel torneo, l’ex Le Havre viene premiato come miglior giocatore, grazie a prestazioni superlative e gol decisivi, come quello in semifinale contro la Nigeria, che porterà lui e i compagni a disputare una finale dopo 29 anni. I guerrieri del deserto trionfano nel campionato continentale e Mahrez è finalmente nella storia del suo paese, come aveva promesso a suo padre quasi 15 anni prima.