Roma, pareggio amaro con il Servette: ora i playoff sono più che un’ipotesi

Il pareggio maturato contro il Servette permette alla Roma di qualificarsi, anche se con molta probabilità a febbraio dovrà giocarsi i playoff

Redazione A cura di Redazione
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Doveva essere la serata che confermasse il passaggio del turno e così e stato, ma la Roma torna dalla Svizzera con l’amaro in bocca. Mourinho aveva chiesto una larga vittoria per migliorare quello che era il dato della differenza reti, ma ha dovuto fare i conti con gli episodi che hanno costretto i giallorossi ad un pareggio per 1-1 contro un Servette tonico e combattivo dall’inizio alla fine. Ad aggiungersi a questo risultato poco soddisfacente è arrivata anche la beffa della vittoria dello Slavia Praga, che si è imposto sul campo dello Sheriff all’ultimo respiro, con il rigore di Tijani che rischia di complicare molto il percorso dei capitolini.

Con questo 3-2 in rimonta i cechi balzano in vetta solitaria al gruppo G e potranno confermarsi prima forza dopo l’ultimo match casalingo proprio contro il Servette. In casa Roma invece sembrano ormai quasi scontati i playoff, dato che servirebbe un mezzo miracolo per far si che siano evitati. Gli svizzeri dovrebbero infatti battere o pareggiare con lo Slavia Praga, mentre alla formazione di Mourinho servirebbe una larga vittoria all’Olimpico contro lo Sheriff, cosa che non sarebbe impossibile, ma che diventerebbe inutile in caso di risultato negativo nell’altro match.

Roma, playoff dietro l’angolo: quanti rischi dalla Champions

Al termine della gara Mourinho ha sottolineato come ciò che non abbia portare a fare risultato sia stata la superficialità, espressa particolarmente in alcuni giocatori, sia tra chi è partito titolare e sia per coloro che sono entrati. La mancanza di cattiveria agonistica costerà con tutta probabilità il secondo posto alla Roma e quindi un turno ulteriore di playoff. Il tecnico portoghese ha aggiunto che giocare questi spareggi non sarebbe un dramma, anche se sicuramente le avversarie provenienti dalla Champions League potrebbero rappresentare ostacoli complicati.

Josè Mourinho, Roma
Josè Mourinho, Roma @livephotosport

Viste le situazioni nella massima competizione europea, le uniche due squadre certe di scendere in Europa League sono al momento Feyenoord e Young Boys. Tra due settimane nell’ultima giornata verranno scritti gli ultimi verdetti, con diverse squadre di un certo calibro che rischiano di retrocedere rendendo complesso il sorteggio per la Roma. I match Lens-Siviglia e Porto-Shakhtar saranno decisivi per il passaggio del turno, ma i maggiori rischia arrivano dal gruppo A, con il brivido Manchester United, e dal gruppo E, in cui a classificarsi al terzo posto sarà obbligatoriamente una tra Milan, Newcastle e PSG.

Roma, testa al campionato: il Sassuolo apre un mese decisivo

L’obiettivo della Roma sarà adesso lasciarsi alle spalle le fatiche europee e concentrarsi sul campionato. I giallorossi infatti entrano in un mese complicato e decisivo, in cui si deciderà una buona fetta del futuro. Per cercare di giocarsela fino alla fine per una posizione in Champions League, gli uomini di Mourinho dovranno cercare di superare indenni dicembre, che comincerà domenica con il match contro il Sassuolo, che rappresenta probabilmente l’avversario meno scomodo da qui al termine del 2023. I capitolini andranno infatti ad affrontare in sequenza Fiorentina, Bologna, Napoli e Juventus.

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