Juventus, il castello di carte è crollato: Allegri appeso a un filo

Il ciclo di Massimiliano Allegri alla Juventus sembra essere realmente ai titoli di coda: il castello di carte è definitivamente crollato

Lorenzo Ferrai
3 Minuti di lettura

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Per molti anni, Massimiliano Allegri ha saputo mettere a tacere critiche e detrattori con uno stile di gioco concreto e pragmatico, anche senza andare di pari passo con l’estetica. Il cortomuso è sempre stato il cavallo di battaglia di Max, il risultatista per eccellenza. E in effetti, il palmares della Juventus ne è una testimonianza efficace. Cinque Scudetti di fila, due finali di Champions, più altre due eliminazioni all’ultimo minuto.

Questo è ciò che recita il curriculum del primo Allegri, colui che era riuscito a gestire e guidare un gruppo nutrito di grandi giocatori, soprattutto coeso, motivato e affamato. Ma il secondo ciclo di Max ha prodotto dei risultati che sono totalmente slegati dalle ambizioni Juve, facendo così crollare il castello di carte messo in piedi dal tecnico toscano.

L’Allegri fine stratega ed egregio comunicatore, è uscito di scena gradualmente, per lasciare spazio a un allenatore confusionario, che nel post partita di Juventus-Genoa è apparso sensibilmente provato da quel risultato, tanto da scagliarsi contro i giornalisti che gli facevano notare il ruolino della sua Juve nell’ultimo mese e mezzo.

Massimiliano Allegri, tecnico della Juventus*
Massimiliano Allegri, tecnico della Juventus*

Max al capolinea

La pressione a cui è sottoposto Max non è semplice da reggere, e Allegri appare sempre più a corto di energie, emotive prima ancora che fisiche e mentali. Quel tecnico spavaldo e goliardico, in grado di intrattenere il pubblico anche durante una semplice intervista sembra un lontanissimo ricordo. E tutto ciò appare strano se si pensa che, solo due mesi fa, la Juventus era in testa alla classifica, approfittando della campagna saudita dell’Inter in Supercoppa.

Ora i nerazzurri sono fuggiti davanti e lo Scudetto è ormai svanito, così come il secondo posto. E anche la zona Champions non appare più al sicuro, a meno che il ranking non premi anche la quinta. Quel che è certo è che, a prescindere da come finirà questa stagione, Allegri sembra aver esaurito il proprio ciclo alla Juventus, ricco di vittorie, di gioie e trofei, ma inequivocabilmente fallimentare nella seconda parte. Nemmeno una Coppa Italia, l’unico titolo ancora in ballo, può ribaltare questo risultato negativo. Un epilogo ingrato per Max, ma anche il giusto monito per l’inizio di un nuovo corso.