Dopo aver passato il girone in maniera rocambolesca, l’Italia è attesa dall’incrocio contro la Svizzera, nel primo ottavo di finale a EURO 2024. Match di scena all’Olympiastadion di Berlino, sabato 29 giugno alle ore 18:00. Luciano Spalletti ha presentato l’incontro nella conferenza stampa della vigilia, partendo dalla rete di Zaccagni al 98′ contro la Croazia: “Fino all’ultimo siamo rimasti dentro la partita. Sono convinto di poter rivedere cose belle domani“.
Il CT si riallaccia anche alla Nazionale che trionfò, proprio in Germania al Mondiale 2006: “L’emozione è tanta, specialmente se compi il viaggio accanto a Buffon che ti racconta quei momenti lì. Dovremo essere simili a quelli del 2006. Ma dobbiamo qualificarci, è bellissimo vedere i tifosi che gioiscono. Italia che opererà diversi cambi, con il centrocampo che potrebbe vedere l’impiego di Nicolò Fagioli.
Sull’eventuale titolarità del centrocampista della Juventus, Spalletti si è espresso in questi termini: “Se hai giovani che spingono, serve creare lo spazio che meritano. Con la sua naturalezza è adatto a quel ruolo“. Un pensiero anche sulla difesa: “Bastoni è da valutare, si è allenato, ci siamo tranquillizzati. Dimarco non ci sarà. Giocheremo con qualcosa di simile alla difesa a quattro“.
Spalletti: “È difficile trovarli lunghi”
L’Italia parte con i galloni di favorita, anche se Spalletti non vuole sottovalutare una Svizzera quadrata, che ha messo paura anche alla Germania. Il nostro CT ha analizzato le caratteristiche degli elvetici:”Hanno un blocco squadra molto unito. È difficile trovarli lunghi. Sanno stare addosso con la linea difensiva, leggono sempre la porta. Abbiamo la possibilità di andare dietro la linea perché stanno molto alti“.
Spalletti ha spiegato come può crescere questa Italia, anche per evitare di complicarsi la vita come accaduto contro Modric e compagni nell’ultima uscita del girone: “Dobbiamo migliorare, i primi minuti dei secondi tempi non mi sono piaciuti serve l’equilibrio del secondo tempo con la Croazia. Siamo stati in partita fino all’ultimo, con una forza mentale ed energia che ci ha convinti di potercela fare. È stato un miracolo voluto. Abbiamo raggiunto il pari alla fine, ma la ricerca è stata quella e alla fine siamo stati premiati“.