Tennis, c’era una volta Hyeon Chung: il sogno coreano stroncato dagli infortuni

Hyeon Chung sembrava essere l'astro nascente del tennis: la sua carriera è stata pesantemente condizionata da troppi infortuni

Gabriele Turchetti A cura di Gabriele Turchetti
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La vittoria di Novak Djokovic nelle ATP Finals ed il successo del Canada in Coppa Davis hanno sancito la conclusione del 2022 tennistico, anche oggi 8 dicembre ha preso il via un torneo di tennis di esibizione, la Diriyah Tennis Cup, in Arabia Saudita. È il momento di fare i bilanci della stagione, ma anche di ricordare giocatori che non si vedono da un po’ nel circuito, in particolare quei tennisti che sembravano avere le carte in regola di prendersi la scena. Il caso più curioso, e probabilmente anche più sfortunato, non può che essere quello di Hyeon Chung, il sogno coreano che non si è mai realizzato a pieno a causa dei numerosi infortuni che hanno condizionato la sua carriera. Il tennista di Suwon, avvicinatosi a questo sport per necessità, era in procinto di diventare uno dei primi della classe dopo la vittoria nella prima edizione delle Next Gen ATP Finals di Milano nel 2017 e la semifinale all’Australian Open dell’anno seguente: il destino, però, gli ha riservato altri piani.

Tennista per caso

È difficile trovare e raccontare una storia particolare come quella di Hyeon Chung: il sudcoreano si avvicinò al tennis da giovanissimo, consigliato dai medici per curare una forma di astigmatismo di cui soffriva fin da bambino. Chung mostrò subito di avere grande talento e all’età di 12 anni conquistò prima il prestigioso torneo di Eddie Herr e poi il Junior Orange Bowl U12, dove sconfisse Thanasi Kokkinakis e Borna Coric, altri due tennisti che nella loro carriera hanno avuto a che fare con diversi problemi fisici. Le sue prestazioni gli valsero la chiamata da parte di Nicholas Bollettieri, icona del tennis recentemente scomparsa, per allenarsi nella sua Academy. In breve tempo il sudcoreano iniziò ad essere considerato una promessa, tanto che nel 2013 riuscì a spingersi fino alla finale del torneo Junior di Wimbledon, prima di essere sconfitto dal nostro Gianluigi Quinzi, secondo giocatore italiano a conquistare questo titolo dopo Diego Nargiso. Chung concluderà la stagione con la prima partita nel circuito ATP, grazie alla wild card concessagli dal torneo giocato in Malesia: il tennista di Suwon fu sconfitto, però, dall’esperto argentino Federico Delbonis in due set.

Hyeon Chung
Hyeon Chung

Esordio in Coppa Davis e dominio nei Challenger

L’ascesa di Hyeon Chung proseguì nel 2014, quando, oltre a vincere due tornei ITF, riuscì a fare il suo esordio con la Corea del Sud in Coppa Davis nella sfida persa contro l’India. I suoi due successi, invece, nella sfida contro la Cina, si riveleranno decisivi per la permanenza della sua Nazionale nel Gruppo I Asiatico. Nel frattempo Chung iniziò a farsi strada nei primi tornei Challenger, giungendo anche alla conquista del primo titolo: il successo arrivò ai danni di Jordan Thompson nel Challenger di Bangkok, che gli permise di entrare nella top 200 della classifica mondiale, oltre a diventare il secondo tennista asiatico più giovane a vincere un torneo di questa categoria. Alla fine dell’anno il sudcoreano cercò per la prima volta di entrare nel tabellone principale di una prova dello Slam, ma la sua corsa si arrestò nel secondo turno di qualificazione dello US Open.

L’anno successivo fu quello della prima consacrazione, almeno a livello Challenger, dove Chung riuscì a portare a casa ben quattro titoli. Nel 2015, grazie alla wild card, entrò anche nel tabellone del Masters 1000 di Miami e sconfisse nel primo turno lo spagnolo Marcel Granollers, ottenendo la prima vittoria nel circuito ATP. Allo US Open arrivò anche la prima soddisfazione in un torneo dello Slam: Chung si impose nettamente al primo turno su James Duckworth. La stagione terminò con la posizione numero 51 del ranking ATP e con un premio che certificò la crescita avuta dal tennista sudcoreano nel corso di quell’annata. Infatti, Chung venne insignito del premio ATP come giocatore che si è migliorato maggiormente nell’anno.

Hyeon Chung Next Gen ATP Finals 2017
Hyeon Chung Next Gen ATP Finals 2017

Chung trionfa alle Next Gen ATP Finals 2017

Nel 2016 Hyeon Chung soffrì di un problema agli addominali, primo grande infortunio della sua turbolenta carriera, che lo costrinse ad uno stop di circa tre mesi. L’anno successivo, tornato a pieno regime, il tennista sudcoreano conquistò altri due titoli Challenger e diversi risultati importanti nel circuito ATP: in particolare, Chung arrivò per la prima volta in semifinale all’ATP di Monaco, eliminando nel suo cammino Gael Monfils. Il rendimento avuto nel 2017 permise al tennista di Suwon di prendere parte alla prima edizione delle Next Gen ATP Finals e, quasi a sorpresa, anche di vincerla. Da numero sette della Race to Milan, il sudcoreano conquistò il titolo battendo in finale Andrey Rublev: le Next Gen ATP Finals sembrarono rappresentare il trampolino di lancio della carriera di Chung nel circuito principale.

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L’esplosione di Chung venne confermata anche nei primi mesi della nuova stagione: all’Australian Open 2018 ottenne il traguardo più importante della sua carriera. Nel suo cammino il tennista sudcoreano eliminò gente del calibro di Alexander Zverev e, soprattutto, Novak Djokovic, spingendosi fino alla sua prima semifinale di una prova dello Slam. Anche in questo caso non fu fortunato, dato che un problema alle vesciche lo costrinse al ritiro di fronte a Roger Federer. Poco più tardi Chung divenne il primo tennista sudcoreano a raggiungere in quarti di un Masters 1000: il risultato ottenuto a Miami permise al classe 1996 di entrare per la prima volta in top 20, raggiungendo il best ranking alla posizione numero 19. Quella del 2018 fu l’ultima stagione in cui si potè apprezzare sui campi di tennis un Chung a pieno regime, prima dei numerosi problemi fisici che hanno condizionato la sua carriera.

Hyeon Chung
Hyeon Chung

Dal grande calvario al ritorno in campo

La sofferenza di Hyeon Chung iniziò nel 2019, quando un problema alla schiena lo tenne lontano dai campi di tennis per circa sei mesi. La vittoria ottenuta nel Challenger di Chengdu non gli permise di arrestare l’inevitabile crollo nel ranking ATP. L’inizio della stagione successiva fu condizionato da una tendinite alla mano destro: riuscì a giocare una sola partita prima dello stop forzato a causa della pandemia di Covid. Il ritorno in azione non fu positivo, con quattro sconfitte su cinque partite: l’unico successo arrivò nel primo turno di qualificazione al Roland Garros, eccezionalmente disputato nel mese di settembre. La sconfitta nel secondo turno di qualificazione del 23 settembre 2020 rappresenta l’ultima partita disputata da Chung in singolare, dato che la schiena non ha smesso di tormentarlo e non gli ha più concesso di scendere in campo.

Nel 2021 Chung fu costretto ad andare sotto i ferri per un’operazione proprio alla schiena, che richiese un lungo periodo di riabilitazione durato più di un anno. Ad agosto di quest’anno è uscito ufficialmente dalla classifica ATP, ma allo stesso tempo ha annunciato il ritorno in campo. Infatti, a fine settembre, il tennista sudcoreano ha preso parte al torneo di doppio dell’ATP di Seoul insieme al connazionale Soonwoo Kwon, riuscendo a raggiungere la semifinale prima di essere eliminato dalla coppia formata da Barrientos e Reyes-Varela. Un grande passo in avanti rispetto agli ultimi anni, ma le possibilità di poter tornare ad ammirare The Professor, così chiamato per gli occhiali utilizzati in campo, a pieno regime in singolare sembrano essere molto scarse. Il destino sa essere crudele, il talento non basta se non è accompagnato dalla fortuna, e Chung ha vissuto tutto questo sulla propria pelle.

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