Dopo tre anni di perfezione assoluta, il giocattolo Red Bull rischia di rompersi, questa volta in maniera irreparabile. La gara dell’Ungheria, dominata dalle McLaren, ha evidenziato tutti i malumori di Verstappen, che sembra tornato il ragazzino imprudente, che vive in una perpetua bolla di rabbia nei confronti di tutti i propri avversari. Questa volta, Super Max ne avuto anche per la propria squadra, incolpando in maniera piuttosto pesante il muretto per la strategia che, a suo dire, l’avrebbe sfavorito contro Hamilton e Leclerc.
Gli sfoghi di Max, i rimproveri di Lambiase (che gli ha dato del “bambino”), sono tutti indizi che portano a un’unica strada: quella della separazione. Una soluzione drastica, ma che rispecchia il clima pesante che si respira dalle parti di Milton Keynes. Ma non è tutto, ora anche il mondiale non è più al sicuro. Perché, se da un lato Verstappen conserva ancora un cospicuo vantaggio su un arrembante Norris, è pur vero che che questa McLaren rischia di essere un’avversaria scomoda nel campionato costruttori.
Ambiente irrespirabile
Per la prima volta in volta in nove anni, Red Bull e Verstappen si trovano ai ferri corti, con Max che non aveva mai attaccato così platealmente la scuderia, lamentandosi poi anche con i commissari a seguito del contatto con Hamilton. Altra mossa scellerata di Super Max, a conferma del momento tutt’altro che sereno nel team anglo-austriaco, con quello che ha tutta l’aria di essere uno sfaldamento inesorabile.
Prima Newey, poi il dilemma Perez, ora i malumori di Max. Questa Red Bull è un vero e proprio terremoto, dove nemmeno Chris Horner pare avere più in mano le redini della squadra. L’unico parafulmine sembra essere rimasto Helmut Marko, ma il rapporto fra scuderia e pilota è ormai ai minimi termini. E se nemmeno Lambiase difende più il campione del mondo, l’avventura di Verstappen a Milton Keynes potrebbe realmente essere ai titoli di coda. E Toto Wolff attende paziente.